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Frankie Dettori: un italiano che fa Storia in Inghilterra

lunedì 16 aprile 2012

DettoriFrankie

Corre per uno sceicco, ha già vinto più di 5 miliardi di premi nel ' 96: oltre Manica è un mito, ed é considerato il Baggio dei fantini.

 

"Sono andato in Inghilterra a 14 anni perché' in Italia esiste solo il pallone" "La regina Elisabetta m' ha inviato un telegramma di complimenti" "Mangio una volta al giorno ma non rinuncio alla pastasciutta" "Sono tifoso della Juve: stimo Brady, Platt è un grande amico"

 

 

 

 

Quello che ti colpisce è il suo entusiasmo. Contagioso.

Ti parla della regina Elisabetta e di John Major, che ormai sono diventati suoi accaniti tifosi, come una ragazzina potrebbe parlarti di Alex Del Piero o di Marco Simone, idoli delle teenagers di fine millennio.

E' il fantino più famoso del mondo, il più vincente, il più ricco, ovviamente il più impegnato, eppure brucia volentieri un' ora del suo tempo per raccontarsi.

Cose narrate mille volte, come l' infanzia trascorsa a Milano, il mito di un papà che ha scritto la storia del galoppo italiano, gli anni inglesi, il successo.

Lanfranco "Frankie" Dettori è un inno alla gioia, è il ragazzo che sorride, il "padrone dell' universo" (lo ha scritto il Times), l' erede ormai riconosciuto di Lester Piggot. E con le "7 vittorie su 7" ad Ascot ha griffato un' impresa che già oggi, a soli nove giorni di distanza, è considerata leggenda. . Frankie, pardon Lanfranco, lei non ha ancora 26 anni, li compirà il 15 dicembre, eppure è già uno dei personaggi più popolari d' Inghilterra. Il bello è che adesso ce ne siamo accorti pure in Italia.

"Vero. Dopo l' impresa di Ascot sono stato sommerso da messaggi di amici italiani. Legga questo:

"Siamo veramente orgogliosi di te, sei un fenomeno". E' firmato Giovanni.

E quest' altro: "Hai perso l' abbronzatura, torna in Sardegna, c' è ancora il sole. I tuoi amici della Sardegna". Sono felicissimo".

La Sardegna, l' Italia. Che tipo di legami ha mantenuto con le sue radici?

"Sono legami molto stretti. Ogni anno sono in Sardegna per le vacanze. E poi torno a Milano, che è casa mia. A Milano ho fatto le scuole, ho gli amici. A Milano abitano i miei genitori e mio zio Sergio. Domenica, ad esempio, sarò a San Siro per correre il Gran Premio del Jockey Club. Io sono italiano, mi sento italiano e ho passaporto italiano. Solo che per la mia professione è più produttiva la scelta inglese". . Motivo? "A 14 anni sono finito in Inghilterra perché' da noi il calcio ammazza tutti gli altri sport. Io sono un grande appassionato di calcio, a Milano giocavo nei pulcini della Vercellese. Conosco pure parecchia gente dell' ambiente calcistico: David Platt, Ian Rush, Alan Shearer. L' altro giorno ho parlato con Paul Ince. Loro non se la tirano così . Mio padre è stato per 13 volte campione d' Italia dei fantini ma nessuno sa chi sia. Sui giornali italiani l' ippica si riduce alla tris. Due righe, tre numeri, e tutto finisce lì ".

Lanfranco, che cosa distingue un fantino vincente da un fantino normale? Forse il cavallo?

"La gente crede che il fantino sia colui che sale in groppa ad un cavallo per guidarlo. Errore. Qui è come nella Formula 1: serve la macchina, certo. Se però c' è Schumacher, lui fa la differenza. Con i cavalli è ancora più complesso, è questione di feeling. Il fantino è un po' lo psicologo del cavallo".

Quanto guadagna il fantino più famoso del mondo? Come Baggio?

"Ho un contratto fisso con lo sceicco Mohammed Al Maktoum, che è ministro della Difesa del Dubai e che possiede 450 cavalli. Quindi prendo parte a tutte le corse cui è interessata la mia scuderia. Nelle altre gare sono libero di montare i cavalli che voglio. L' entità del mio contratto di esclusiva è una cosa troppo privata, non mi va di parlarne. Posso chiarire invece il meccanismo dei premi: per ogni gara vinta il proprietario incassa l' 80 per cento, mentre allenatore e fantino si dividono il rimanente 20 per cento.

Quest' anno ho già vinto oltre 5 miliardi e la mia quota è stata quindi di mezzo miliardo".

Quante ore dedica all' allenamento?

"In Inghilterra si corre dal lunedì al sabato. La domenica vado in Francia o in Italia. Mi alleno correndo. Noi fantini siamo come i pugili, dobbiamo mantenerci leggeri, sotto peso, pur essendo forti. Attualmente peso 52 chili e mangio una volta al giorno. Io ad esempio bevo senza problemi il caffè con lo zucchero e la sera mi faccio un pasto completo, pastasciutta inclusa".

La regina Elisabetta passa per essere sua grande tifosa.

"E' molto informata delle cose di ippica. Possiede una trentina di cavalli. Pensi che la prima corsa che ho vinto dopo i sette successi di Ascot, una settimana fa, l' ho vinta proprio montando un suo cavallo. E lei mi ha subito fatto avere un telegramma.

Glielo leggo:

"Sarà molto difficile battere i "7 Ascot" ma la vittoria di Sabina lunedì è stata per me grandissima. My war congratulations, le mie più vive congratulazioni, per la sua ottava vittoria".

E' in gamba, la Regina". . Magari la nominerà baronetto, come fece con i Beatles.

"Mi piacerebbe aggiudicarmi il titolo di Sports Personality dell' anno. Nessuno ha mai vinto sette gare su sette in 280 anni di corse inglesi".

Per quale squadra di calcio fa il tifo l' italiano Frankie Dettori?

"Per la Juve. Sono amicissimo di David Platt, ha un cavallo nella mia scuderia. Il mio idolo era Liam Brady, grandissimo quando a Catanzaro calciò il rigore dello scudetto nonostante lo avessero già scaricato. Pensi che quattro o cinque anni fa lo incrociai in un ippodromo: sa cosa accadde? Mi si avvicinò e mi chiese l' autografo.

Fui colto di sorpresa e ci rimasi male. Avrei voluto chiederlo prima io a lui".

 

Tratto dal Corriere.it

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